La sindrome colpisce soprattutto i giovani e causa fatica cronica persistente per almeno 6 mesi non alleviata da riposo, che si esacerba con piccoli sforzi e che provoca una sostanziale riduzione dei livelli precedenti delle attività occupazionali, sociali o personali. Secondo la definizione di Sindrome da Stanchezza Cronica fornita dagli Annals of Internal Medicine devono inoltre essere presenti per almeno sei mesi quattro o più dei seguenti sintomi:
- disturbi della memoria e della concentrazione tali da ridurre i precedenti livelli di attività occupazionale e personale;
- faringite;
- dolori delle ghiandole linfonodali cervicali e ascellari;
- dolori muscolari e delle articolazioni senza infiammazioni o rigonfiamento delle stesse;
- cefalea di tipo diverso da quella presente eventualmente in passato:
- sonno non ristoratore;
- debolezza post esercizio fisico che perdura per almeno 24 ore.
Le cause della Sindrome da Stanchezza Cronica sono ancora sconosciute, tuttavia sono state escluse infezioni, sia di tipo parassitario che virale o batterico. La teoria più accreditata vede tra le cause più diffuse l’assunzione prolungata e frequente di farmaci sedativi, ipnotici, tranquillanti, analgesici, steroidi e betabloccanti.
Per la Sindrome da Stanchezza Cronica non è ancora stata trovata una cura, tuttavia in presenza di depressione causata da stanchezza cronica viene utilizzato un trattamento volto a migliorare le condizioni di vita e che consiste nella somministrazione di farmaci antidepressivi associati ad una dieta sana.
Il prossimo 12 maggio si celebrerà in tutto il mondo la Giornata Mondiale della Stanchezza Cronica.
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