27 ottobre 2010

La storia dei loghi automobilistici

I loghi delle principali case automobilistiche sono ben impressi nella mente di tutti noi, anche di coloro che non nutrono una particolare passione verso il mondo dei motori. Come mai? Semplice, perchè si tratta di simboli forti, capaci di durare nel tempo e di contraddistinguere veri e propri colossi dell'economia mondiale. Ma come sono nati questi loghi? Ebbene, le storie della maggior parte di questi sono oltre che curiose anche intriganti, al tal punto da sembrare quasi un romanzo di Dan Brown.



Partiamo dal logo della Rolls Royce, una semplice rettangolo con due "R", tutto in nero. Ma come mai la scelta di questo colore? Originariamente, infatti, questo logo era di colore rosso, succesivamente fu deciso di cambiarlo sostituendo il nero al posto del rosso, secondo una leggenda ciò accadde in segno di lutto dopo la morte di Sir Henry Royce nel 1933 ma secondo la versione ufficiale la scelta fu dettata dalla voglia di conferire maggiore serietà al marchio, in quanto aveva la funzione di identificare delle auto di lusso.




La classica stella a tre punte della Mercedes, invece, pare sia nata prima della fondazione della casa automobilistica. Secondo la leggenda, infatti, l'emblema comparve per la prima volta su una lettera di carattere privato scritta dal fondatore Gottlieb Daimler a sua moglie per indicare dove si trovava la nuova casa scelta per andare a vivere insieme alla sua famiglia nella città di Deutz, in Germania. Solo successivamente i suoi figli decisero di trasformare quel disegno nel logo della casa automobilistica. La versione ufficiale, invece, vuole che la stella a tre punte simboleggi la produzione dell'azienda di motori per mezzi che si muovono su terra, per aria e per mare.


Il logo della Ferrari che raffigura il famoso cavallino rampante comparve per la prima volta su un aereo da guerra pilotato da Francesco Baracca, un aviatore morto durante la Prima Guerra Mondiale. Ma come è diventato il simbolo della Ferrari? Un giorno Enzo Ferrari incontrò i genitori dell'aviatore al termine di una gara e questi gli chiesero di usare il cavallino rampante come simbolo delle sue auto. Lo sfondo giallo fu aggiunto solo in un secondo momento (il giallo è il colore simbolo di Modena, città natale di Enzo Ferrari), così come pure fu fatta una piccolissima modifica al cavallino nero, orientando la sua coda verso l'alto.



Le origini del logo BMW, invece, ha ingannato intere generazioni. La maggior parte delle persone, infatti, ha sempre creduto che si trattasse di un elica su uno sfondo azzurro raffigurante il cielo, per via del fatto che la casa automobilistica è nata come azienda produttrice di motori per aerei, ma recentemente un portavoce BMW ha fatto sapere che il logo della casa automobilistica non raffigura un'elica ma semplicemente la bandiera bavarese.




Per il logo Chevrolet era stata trovata una storia molto curiosa, secondo la quale l'emblema sarebbe stato ideato da Louis Chevrolet sulla base di uno strano disegno raffigurato sulla carta da parati di una stanza d'albergo di Parigi, una storia curiosa a cui tutti avrebbero creduto, se la moglie di Louis Chevrolet non fosse stata così loquace. La donna, infatti, rivelò che il logo nacque prendendo spunto da una pubblicità che aveva un emblema molto simile vista da suo marito su un giornale.


Con il logo Audi c'entra in qualche modo la legge. August Horch, infatti, dopo aver fondato una casa automobilistica con il suo nome, nel 1090 decise di fondarne un'altra a  Zwickau, in Germania, ma non poteva chiamarla con il suo nome perchè la legge non lo consentiva, in quanto era già stato utilizzato per l'altra. Per questo decise di chiamarla Audi, ossia la traduzione in latino del suo cognome. I quattro anelli sono stati aggiunti solo dopo, quando nel 1932 sotto il marchio Audi furono riunite quattro case automobilistiche: Audi, DKW, Wanderer e, ironia della sorte, l'originale Horch.



Il famoso tridente del logo Maserati è semplicemente nato dall'idea di inglobare nell'emblema della casa automobilistica un simbolo di Bologna, città natale dell'azienda. Il tridente, infatti, è tra le mani di Nettuno nella famosa statua collocata al centro della città.







Il nome Smart è semplicemente l'acronimo di "Swatch" (la famosa azienda produttrice di orologi svizzeri inizialmente partner della società), "Mercedes" (la casa automobilistica che detiene il marchio) e "Art". Il logo invece, è composta da una "C", che sta per "Compact", e da una freccia gialla.


Non si sa se sia una storia inventata o meno, fatto sta che secondo una leggenda il famoso logo Porsche è stato disegnato su un tovagliolo di un ristorante di New York da un influente venditore di automobili americano nel corso di una cena con Ferry Porsche, a cui consigliò di trovare un logo capace di contraddistinguere le sue auto. La seconda versione della storia, invece, vuole che il logo sia stato realizzato da un ingegnere a cui Ferry Porsche aveva commissionato il compito di realizzare un logo per la sua casa automobilistica.



La leggenda che si riferisce alla nascita del logo Lamborghini alimenta ancora di più la rivalità con la Ferrari. Secondo la storia, infatti, Ferruccio Lamborghini ha copiato lo scudo Ferrari e invertito i colori giallo nero con oro e nero, sostituendo il cavallino rampante con il toro, il suo segno zodiacale. L'azienda, da parte sua, ha detto di conoscere la storia ma di non sapere quale sia la verità, l'unico modo per saperlo sarebbe quello di chiedere spiegazioni a Ferruccio Lamborghini, ma non è più possibile farlo..




Il marchio Volvo, invece, ha origini latine. Il nome, infatti, significa "rotolare" e pare che prima di essere utilizzato dalla casa automobilistica fu usato da un'azienda che produceva cuscinetti a sfera. Il logo, invece, sta a simboleggiare lo scudo dei guerrieri romani e la lancia, mentre la striscia che attraversa lo scudo non ha alcun significato particolare, semplicemente è stata inserita in modo da far comparire il nome della casa automobilistica sul suo emblema.



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