23 settembre 2010

Il cioccolato crea dipendenza?

Alzi la mano chi riesce a resistere alla tentazione di addentare una tavoletta di cioccolato o una fetta di pane e nutella. Ma perchè non riusciamo a resistere? Semplice golosità oppure è vero quello che sostengono in molti, ossia che il cioccolato crea assuefazione?


Su questo argomento le teorie sono numerose e contrastanti, si parte dall'autorevole parere della famosa rivista "Science" che nel 1996 ricondusse la presunta dipendenza creata dal cioccolato all'anandamide, ovvero un grasso contenuto nel seme del cacao in grado di produrre sull'organismo umano effetti molto simili a quelli prodotti dalla marijuana. Una teoria che però fu smentita dal Cnr italiano che, pur riconoscendo la presenza dell'anandamide, sottolineò come la quantità contenuta nel cacao è troppo bassa per indurre dipendenza, aggiungendo che una simile quantità di questa sostanza è presente anche in altri alimenti "non sospetti" come il latte e le nocciole. A questo punto sorge spontaneo pensare che una tavoletta di cioccolato al latte con nocciole contiene una maggiore quantità di anandamide e quindi può dare dipendenza, ma a quanto pare si tratta di una conclusione affrettata perchè secondo il Cnr per creare dipendenza è necessaria una quantità di questa sostanza ben 100.000 volte superiore.

Un'altra teoria è quella avanzata dalla neurologa Dana Small della Northwestern University di Chicago, secondo cui la dipendenza del cioccolato non dipende dall'anandamide ma dal fatto che mangiare cioccolato stimola la produzione di endorfine, conosciuti come gli ormoni del piacere, che agiscono sulle stesse aree del cervello che vengono stimolate dal consumo di cocaina.



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