11 settembre 2010

Perchè la frittura fa male?

Diciamo pure la verità, i cibi fritti sono senza dubbio i più buoni. Chi può resistere alle patatine fritte, alle cotolette impanate o alla frittura di gamberi e calamari? Io no di certo, ma a quanto ho capito sono in buona compagnia. Gli esperti, tuttavia, non fanno che ripetere che la frittura deve essere se non eliminata quantomeno ridotta al minimo nella propria dieta perchè non è per nulla salutare, senza considerare che fa ingrassare non poco. Ma perchè questo accade?


A quanto pare è tutto riconducibile alla modifica della struttura molecolare che il cibo subisce a seguito di questo tipo di cottura. Con la frittura, infatti, l'alimento viene posto in un mezzo acido (rappresentato dal'olio o dal burro) e durante la cottura si forma così una sostanza dannosa denominata acroleina, la stessa che conferisce all'alimento il classico "odore di fritto".  

L'acroleina, in particolare, si forma perchè vengono bruciati i grassi cosiddetti "cis" che, tramite il mezzo acido, si trasformano in grassi "trans". I primi vengono digeriti dal nostro organismo tramite appositi enzimi, gli altri invece non si è ancora scoperto che fine fanno ma l'ipotesi più accreditata è che vengano accumulati nei panicoli adiposi senza possibilità di essere bruciati, visto che il nostro organismo non possiede enzimi in grado di riconoscere e digerire questo tipo di grassi.

Avete deciso di smettere di mangiare frittura? Ne riparliamo la prossima volta che avrete davanti agli occhi una porzione di patatine fritte...



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