I ricercatori, in particolare, attraverso una risonanza magnetica hanno esaminato i cervelli di 22 fumatori e 21 soggetti che non hanno mai fumato, scoprendo che la corteccia mediale orbitofrontale è più sottile nei fumatori (con uno spessore che diminuisce all’aumento del numero di sigarette fumate giornalmente e del tempo trascorso da quando si è preso il vizio).
La ricerca, tuttavia, va approfondita. Gli stessi ricercatori, infatti, hanno fatto sapere che non si è ancora ben capito se sia la nicotina a restringere la materia cerebrale o se i soggetti con meno cellule nell’area individuata siano più suscettibili alla dipendenza. Per questo motivo gli esperti hanno già fatto sapere di avere in programma un nuovo studio su persone che hanno smesso di fumare, per verificare se l’area del cervello interessata riacquisti o meno uno spessore normale.
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